La parola cascina che cosa vi fa venire in mente?
Possiamo immaginarlo: spazi verdi, rastrelli appoggiati accanto alle balle di fieno, galline che covano e contadini che passeggiano.
Sicuramente, non penserete a una strada trafficata, come Corso Lodi. E, invece, vicino a Corso Lodi, poco dopo Porta Romana, c’è proprio una cascina: la Cascina Cuccagna. Certo, mancano le galline e i contadini, ma l’atmosfera è comunque incredibilmente bucolica per la zona in cui si trova.
È il 1998 e Sergio Bonriposi è stanco della sua città, Milano, priva di scambi e relazioni. Così, con un gruppo di amici, decide di smettere di lamentarsi e di rimboccarsi le maniche. Hanno un progetto, un’idea: costruire un luogo dove incontrarsi, scambiarsi idee e sviluppare progetti creativi.
Prima l’idea, poi il luogo. Sergio e i suoi amici trovano un edificio grande e dismesso a sud di Milano, vicino a Corso Lodi: un’ex cascina. “Come luogo, era anche più grande di quello che cercavamo”, dice Sergio. Eppure, lo scelgono: fare rinascere un posto così grande e poco curato come quello è un simbolo, un segnale per chi, come loro, “voleva far rifiorire un universo di relazioni”. Passano sette anni: nel 2005, prendono parte a un bando comunale e lo vincono.
Riescono a scavalcare Dolce e Gabbana, che avevano adocchiato la Cascina per costruirci uno show room, e la Quadro Curzio Spa che voleva realizzarci uno spazio termale. L’obiettivo è uno solo: far rivivere uno spazio abbandonato e, con esso, l’intera città di Milano.
Ce l’hanno fatta? Basta fare un giro in Cascina Cuccagna per rispondere.
La zona di Corso Lodi è trafficata, caotica e rumorosa. Nonostante questi suoi attributi in apparenza negativi, accoglie angoli pacifici, silenziosi e creativamente prolifici.
Vi abbiamo già parlato del The Tank, lo spazio espositivo plurifunzionale di Milano. Tuttavia, non è l’unico spazio di questa zona di Milano che merita la vostra attenzione: dedicate un po’ di tempo anche alla Casina Cuccagna. Non è difficile trovarla: è facile identificare l’edificio settecentesco che occupa gran parte del marciapiede della via privata Cuccagna.
Sì, una vera cascina settecentesca, rimodernata e abbellita, a pochi passi dal centro di Milano.
Così anacronistica da suscitare sempre la solita reazione, la prima volta che ci si mette piede: “non sembra nemmeno di stare a Milano!”. E, infatti, entrandoci, la Cascina ci attrae nella sua corte, nel suo mondo cintato fino a farci scordare del traffico, della metro e dei tram poco distanti.
La prima cosa che noterete è l’ingresso ciottolato che si snoda lungo diversi percorsi.
Sulla sinistra, incontrerete il ristorante e bar Un posto a Milano, gestito da Nicola Cavallaro, la vera punta di diamante del progetto. Le luci luminose, l’arredo in legno chiaro e i quadri colorati rendono l’atmosfera gioiosa e accogliente: ordinate una fetta di torta, un piatto caldo o un cocktail al bancone e lasciatevi servire mentre date un’occhiata ai giochi in scatola e ai libri in esposizione.
Il menù cambia spesso, ma se siete fortunati chiedete dei ravioli di caprino e limone in salsa di piselli oppure il pollo al forno con le patate: sono piatti semplici, ma curati nell’estetica e nei sapori.
Quando avrete posato cannucce o forchette, dirigetevi verso l’esterno della Cascina Cuccagna, per esplorare i suoi dintorni.
Ogni angolo custodisce una sorpresa: dal fioraio con i girasoli appena colti, all’orto, fino alla falegnameria dove ammirare e portare via con voi piccole creazioni in legno. Ovunque vi giriate, troverete qualcosa di interessante: mele che hanno un sapore reale, bouquet colorati e persino la malinconia di un tempo passato.
Sito ufficiale: www.cuccagna.org