Sono i primi anni ‘90 e Antonio Ponte, designer di Missoni, è all’interno di un piccolo negozio vicino alle Colonne di San Lorenzo, in Porta Ticinese.
Lì, intenta a sistemare, c’è Claudia Jesi, che ha appena rilevato il locale.
Antonio dà un’occhiata ai vestiti che Claudia appende alle grucce: perfetti rappresentanti delle mode passate, curati in ogni dettaglio, originali ed eleganti. Rimane così colpito che annota sul taccuino il nome del negozio, Cavalli e Nastri, e il soprannome che ha scelto per Claudia, Buon Gusto.
Adesso, nel 2015, Cavalli e Nastri è uno dei negozi più conosciuti e alla moda di Milano, e quel soprannome, così calzante, è il modo in cui tutti conoscono Claudia.
Il negozio di Porta Ticinese ha chiuso e adesso, di Cavalli e Nastri, ce ne sono tre in giro per Milano.
Il nome del negozio ci catapulta in un passato di giocattoli e di sfilate con tacchi e giacche troppo larghe: i “cavalli” sono quelli a dondolo e i “nastri” quelli di raso.
Cavalli e Nastri gioca con il passato: le sue vetrine espongono capi unici d’abbigliamento, dalle camicette di Pucci degli anni ’80 fino ai vestiti ottocenteschi di Chanel.
Chiamatelo “usato” e distruggerete questo immaginario fiabesco: meglio il francese “vintage” che rende meglio, anche l’idea dei prezzi, abbastanza alti.
fashion addicted di tutto il mondo, tuttavia, non devono disperarsi: ogni primo giovedì del mese Cavalli e Nastri organizza un baratto vintage.
Avete portato in valigia con voi un vestito che un tempo vi piaceva, ma adesso vi ha stancato? Perfetto: andate a scambiarlo con un altro abito dello stesso valore.
Quel vestito continua a stancarvi ma, all’idea di separarvene, vi viene un mancamento? Nessun problema: Cavalli e Nastri offre anche un servizio di sartoria per migliorare i vostri capi.
Insomma, la Buon Gusto ha proprio pensato a tutto.
Anche ai fenicotteri. Sì, ai fenicotteri, apparsi da poco nel negozio di Brera e già vittime dei selfie dei passanti.
Come vi abbiamo già anticipato, di Cavalli e Nastri ce ne sono tre, uno a Brera e due in via Gian Giacomo Mora.
Claudia ha descritto così i tre negozi:
“Brera è un vestito da sera anni ’70. Mora ha un’anima anni ’30, meta per i cultori della materia che hanno licenza di fare ricerca nel nostro archivio di pizzi e bottoni.
E l’ultimo nato, sempre in via Gian Giacomo Mora, è dedicato all’uomo e all’arredamento”.
Noi vi consigliamo di andare in via Brera 2, al Cavalli e Nastri più classico, dove non verrete accusati di miscredenza modaiola qualora sbagliaste il nome di una collezione.
E dove potrete farvi un selfie con uno dei fenicotteri e chiedervi se riuscirete a convincere la hostess che fa parte del vostro bagaglio a mano.
Credits immagini: www.cavallienastri.com