Il Duomo di Milano è indubbiamente la chiesa più visitata della città. Tutti i giorni Piazza del Duomo brulica di turisti che fotografano questo capolavoro dell’arte gotica.
Molti sfoggiano anche il popolarissimo stick per gli smartphone; infatti il simbolo di Milano è immortalato su social network come Instagram migliaia di volte.
Milano però è ricca di chiese molto importanti anche se non così conosciute come il Duomo, e che spesso sono sottovalutate dai turisti.
Tra le chiese che meritano assolutamente una visita c’è senza dubbio San Vincenzo in Prato.
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Situata in piano centro storico non lontano da Porta Genova, San Vincenzo in Prato è una delle chiese più antiche della città. Risale infatti al 859 d.c e costituisce una delle chiese in stile romanico più affascinanti di Milano.
La chiesa è stata un importante convento benedettino agli inizi dell’anno Mille ed ebbe, nel medioevo, secoli di grande splendore, per poi decadere in uno stato di crisi nel 1500.
Nel 1797 San Vincenzo in Prato fu sconsacrata e fu utilizzato come magazzino militare.
Nel 1810 la struttura fu addirittura venduta ad una ditta produttrice di sostanze chimiche che distrusse gli affreschi quattrocenteschi che ne decoravano l’interno.
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La struttura della chiesa ha un evidente impianto architettonico paleocristiano risalente al periodo compreso tra il IX e l’XI secolo. San Vincenzo in Prato è strutturata con tre navate con copertura a lunetta, tipico di tutte le classiche Basiliche. L’abside ed il timpano, anche dopo i restauri, sono rimasti originali e costituiscono l’elemento stilisticamente più significativo dell’esterno, mentre le absidi minori risalgono al periodo Ottocentesco.
Entrambi sono ornati al loro interno da motivi romanici e da archetti in cotto; qui si trovano affreschi come quello della “Madonna del pianto”, del XV secolo, proveniente dalla chiesetta di S. Calocero e attribuito alla scuola degli Zavattari. Nella navata di destra c’è un altro frammento di affresco portato da S. Calocero, la “Madonna dell’aiuto”. L’altare contiene l’urna con le reliquie dei martiri portate a S. Vincenzo tra il IX e l’XI secolo.
Curioso è il fatto che dentro di esso si trovi tuttora un pozzo antico, le cui acque erano considerate miracolose. All’interno le navate sono sorrette da capitelli che risalgono a vari periodi storici, da quello romano a quello alto medievale.
I restauri continuarono fino alla metà degli anni ’90 e si decise di ripulire la chiesa togliendo alcuni affreschi Ottocenteschi che ne evidenziavano il falso storico.
Si decise così di semplificare l’alto presbiterio e le sue colonnine lasciando solo le murature storiche.