È una delle strade più affollate di Milano: il via vai di persone si interrompe solo davanti alle vetrine dei negozi, quando i timorosi osservano e i curiosi entrano.
È Corso Buenos Aires: con i suoi 350 negozi e una media di centomila persone al giorno, è spesso paragonata alla Fifth Avenue newyorkese. Corso Buenos Aires parte da Piazza Oberdan e arriva fino a Piazzale Loreto, per un totale di 1600 metri da percorrere e scoprire.
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Oggi è considerata una delle zone centrali di Milano. Un tempo, invece, era fuori dai confini del centro città e, infatti, si trovava vicino al Lazzaretto, l’ospedale riservato ai malati di lebbra. Alla fine dell’800, al suo posto sorse un quartiere popolare: il nome originario della via era Corso Loreto e derivava dalla Chiesa di Santa Maria di Loreto edificata nel XVI secolo e demolita nel 1900.
Fu nel 1906, in occasione dell’Esposizione Universale, che Corso Buenos Aires assunse il suo nome attuale: la decisione fu presa dal sindaco Ettore Ponti, che voleva promuovere l’immagine di una Milano internazionale e aperta alla contaminazione culturale. Un’immagine certamente non falsa: fra il 1881 e il 1911 emigrarono nella zona di Corso Buenos Aires più di cinque milioni di persone provenienti dal Sud America.
Anche per questo motivo, la piazza principale del Corso prese il nome di Piazzale Argentina e la fermata della metro, quello di Lima.
Due marciapiedi spaziosi dove le vetrine illuminate rincorrono i bistrot e circondano panchine e alberi. Si dice che il lato dei numeri dispari sia quello più valorizzato: apparentemente, qui ci sono i negozi più ricercati e frequentati da cittadini e turisti. Noi vi consigliamo di iniziare la vostra passeggiata da questo lato, ma, una volta giunti in Piazza Oberdan, di dare una chance anche ai numeri pari.
I 350 negozi presenti nel Corso spaziano da una tipologia all’altra: troverete vestiti, oggetti d’arredamento, libri, scarpe e tranci di pizza. Dal fast-food al bistrot Princi, infatti, potrete anche gustarvi una pausa sfiziosa fra una vetrina e l’altra.
E fidatevi: ne sentirete il bisogno.
A differenza di Via della Spiga, ricca di boutique di lusso, nel Corso sfilano i negozi più alla moda e conosciuti: da Zara a Promod, passando per Desigual e KIKO. Per gli amanti della lettura, c’è la Feltrinelli e la Libreria del Corso; per chi ama il design moderno, Kasanova e per chi invece preferisce quello orientale Muji.
Al di là delle catene più conosciute, vi consigliamo questi tre posti:
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Fra una vetrina e l’altra, fermatevi a dare un’occhiata anche ad altri edifici, di interesse architettonico e culturale, che si trovano lungo il corso. Prima fra tutte, la Casa Centenaria, al numero 66: una palazzina in stile liberty costruita nel 1907 dall’architetto Giovan Battista Bossi.
Al numero 33, invece, è presente il teatro Elfo Puccini, attivo dal 1902 e ristrutturato nel 2010.
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