Si lasciano fotografare dai turisti e dai cittadini, immortalati come simbolo di Milano.
Di notte, tornano tutti insieme nelle loro rimesse. Quelli in legno sono i più vanitosi, perché vintage.
Una delle prime cose che ti spiegano a scuola guida è che hanno la precedenza. Sempre. I romantici dicono che è per rispetto, gli scettici perché sono troppo lenti a frenare.
Sono i tram di Milano e la loro è una lunga storia.
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La rete tranviaria di Milano si compone di 18 linee interurbane e ha una lunghezza complessiva di oltre 170 km.
La prima rete tranviaria fu inaugurata nel 1876 con l’obiettivo di collegare Milano a Monza e con trazione animale. La linea aveva il capolinea fuori da Porta Venezia, all’esterno, quindi, del perimetro urbano. L’anno successivo, nel 1877, fu inaugurata la seconda linea, che collegava Milano a Saronno e aveva capolinea all’Arco della Pace.
Le prime sperimentazioni per eliminare la componente animale dal mezzo di trasporto furono presto portate avanti: solo un anno dopo, infatti, inaugurata la prima linea tranvia a vapore.
Le linee tranviarie non avevano un’unica matrice, ma appartenevano a diverse società. Inoltre, non attraversavano il centro della città.
Fu l’Esposizione Nazionale del 1881 a cambiare le cose. Le prime tranvie urbane furono inaugurate: avevano un andamento radiale e un capolinea unico in piazza del Duomo. La rete era gestita da un solo ente, la Società Anonima degli Omnibus (oggi ATM).
Da allora, le innovazioni si susseguirono velocemente fino ad oggi, quando i tram in vecchio stile sono affiancati da quelli più moderni, simili a treni e veloci. Oggi, i tram in legno vecchio stile sono affiancati da quelli simili a treni, moderni e veloci. Ognuno ha un suo numero: fu l’ingegner Franco Minorini, direttore del servizio tranviario, che introdusse un numero a ogni vettura, capace di identificare le linee urbane, così da agevolarne la memorizzazione.
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Impossibile non averne rincorso almeno uno durante il proprio soggiorno a Milano.
Ma aver mangiato a bordo di un tram è tutta un’altra storia. È il caso di ATMosfera, due tram storici convertiti nei primi ristoranti itineranti d’Italia. I tram mantengono lo stesso stile che li ha resi iconici o, per lo meno, lo fanno esternamente. All’interno, infatti, lo spazio è stato ottimizzato e invece delle panche in legno troverete delle comode sedute fisse e dei tavolini eleganti: non mancano nemmeno guardaroba e toilette.
ATMosfera viaggia solo di sera, su prenotazione. Il tragitto può subire alcune modifiche, ma tende sempre ad accompagnare i suoi ospiti nei luoghi più suggestivi di Milano. Si inizia in Piazza Castello per arrivare davanti al Duomo e raggiungere i grattacieli di Gae Aulenti.
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